Proteggere l'Aere Marina Protetta della 5 Terre

Operazione Cinque Terre

Dal 2024 proteggiamo l’Area Marina Protetta delle Cinque Terre
Operazione 5 Terre

Sea Shepherd Italia conferma l’importanza della protezione delle Aree Marine con la sua presenza attiva anche nell’Area Marina Protetta delle Cinque Terre. Insieme all’Ente Parco, dal 2024 lavoriamo senza sosta per proteggere questo gioiello del Mediterraneo e la sua straordinaria biodiversità.

Una Missione condivisa

I nostri volontari, a bordo delle unità navali del parco, sono impegnati in pattugliamenti costanti per prevenire e contrastare attività illecite come la pesca illegale e gli accessi non consentiti. Grazie alla nostra esperienza, siamo in grado di monitorare costantemente l’area e segnalare tempestivamente eventuali problemi alle autorità competenti.

La nostra presenza è un’opportunità per sensibilizzare la comunità locale e i turisti sull’importanza di proteggere il mare. Organizziamo incontri, attività didattiche e visite guidate per far conoscere la ricchezza e la fragilità di questo ecosistema unico.

Un problema sottovalutato
Perché le Cinque Terre

Le Cinque Terre e il Santuario dei Cetacei condividono un tesoro inestimabile: acque ricche di vita, paragonabili a quelle dell’Atlantico. Un complesso sistema di correnti marine, che porta in superficie sostanze nutritive dai fondali, e l’azione dei venti invernali, creano un ambiente ideale per lo sviluppo di una ricca biodiversità. È proprio per questo che ogni estate, balenottere e migliaia di altre specie di cetacei convergono nel bacino Ligure-Provenzale per nutrirsi, rendendo questa zona un vero e proprio santuario marino.

 

Inquinamento acustico: un problema sottovalutato

Le 5 Terre, un gioiello inestimabile, soffrono un’aggressione rumorosa e devastante: l’inquinamento acustico. Migliaia di imbarcazioni solcano le sue acque cristalline, generando un rumore paragonabile a una motosega in funzione per 10 ore al giorno consecutive, per gran parte dell’anno. Nel 2022, secondo uno studio condotto a Manarola, nelle Cinque Terre, (rif: VALUTAZIONE DEL RUMORE ANTROPICO NELL’ AMP DELLE 5- TERRE – ESTATE 2022, Dr. Lucia Di Lorio CEFREM Université de Perpignan) i livelli di rumore hanno raggiunto picchi di 146 dB, mettendo a rischio la sopravvivenza di pesci e mammiferi marini. 

I nostri volontari hanno riscontrato che alcune aree del parco vengono frequentate dai loro abitanti subacquei soltanto fino alle 6 del mattino, per poi diventare desertiche fino al tramonto, poiché ogni interazione, ogni attività quotidiana dei pesci risulta impossibile. 

 

Il Rumore: Un Inquinante Invisibile

Il rumore prodotto dalle barche può:

  • Inibire la comunicazione: Molti animali marini, come i pesci, utilizzano il suono per comunicare, trovare cibo e riprodursi. Il rumore eccessivo rende difficile per questi animali “sentirsi” a vicenda, compromettendo la loro capacità di interagire.
  • Causare stress: L’esposizione prolungata a rumori forti può causare stress negli animali marini, indebolendo il loro sistema immunitario e rendendoli più vulnerabili alle malattie.
  • Alterare il comportamento: Il rumore può indurre gli animali a modificare il loro comportamento, ad esempio evitando determinate aree o cambiando le loro abitudini alimentari.

 

Un Impatto Devastante sulla Riproduzione

Uno degli aspetti più preoccupanti dello studio è l’impatto del rumore sulla riproduzione dei pesci. I ricercatori hanno osservato una significativa riduzione dei suoni emessi dai pesci durante la stagione riproduttiva nelle zone più trafficate. Questo suggerisce che il rumore sta interferendo con la loro capacità di trovare partner e riprodursi con successo.

Operazione 5 Terre
Un aiuto concreto

I risultati di questo studio sottolineano l’urgenza di affrontare il problema dell’inquinamento acustico nei nostri mari. Ridurre il traffico marittimo, soprattutto nelle aree protette, e sviluppare tecnologie più silenziose per le imbarcazioni sono solo alcune delle possibili soluzioni. Nel 2024 l’Area Marina Protetta delle Cinque Terre ha introdotto nuove regole per ridurre il rumore prodotto dalle barche all’interno. La novità più importante è il divieto per le barche con motori tradizionali (a benzina o diesel) di navigare nelle zone più delicate, chiamate Zone B. Per proteggere questo prezioso ecosistema, e per sensibilizzare i fruitori del Parco al rispetto di questa nuova regola, i volontari di Sea Shepherd Italia sono impegnati in attività di sorveglianza e pattugliamento, concentrandosi in particolare sulle zone più sensibili come Punta Montenero. Oltre a scongiurare accessi non consentiti, i nostri volontari avvicinano le imbarcazioni in tutta l’area del Parco e spiegano come queste nuove regole siano fondamentali per la salute del Parco stesso.  

Un modello da applicare ovunque
La difesa delle Aree marine Protette

Questa campagna si inserisce in un contesto più ampio di impegno a favore della tutela dei mari. Grazie all’esperienza maturata nella protezione del Parco del Plemmirio e alle azioni di contrasto contro la pesca illegale al polpo nel Parco dell’Arcipelago toscano abbiamo acquisito un’esperienza preziosa negli interventi all’interno delle Aree marine Protette, veri scrigni di biodiversità e uniche reali promesse per un futuro dell’umanità su questo pianeta. Ovviamente ogni area ha la sua peculiarità, e i suoi tratti distintivi, con punti di forza e problemi specifici da risolvere. Grazie alla nostra presenza costante, al nostro impegno e alla nostra azione diretta riusciamo a fare la differenza in ogni area.

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