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Un altro massacro di delfini lagenorinco acuto nelle Isole Fær Øer
Mercoledì, 11 Set, 2024
Sabato 7 settembre, oltre 150 delfini lagenorinco acuto sono stati uccisi in un grindadrap (caccia a balene e delfini) nella baia di Skalafjord, nelle Isole Fær Øer. Il massacro, documentato dall'equipaggio di Sea Shepherd sul campo, ha suscitato notevoli critiche a causa del targeting dei delfini lagenorinco acuto, una specie che non è tradizionalmente cacciata nelle Fær Øer e che ha visto un calo del supporto per tali cacce negli ultimi anni.
La Caccia e le sue conseguenze
Inizialmente erano stati avvistati 200 delfini, ma il conteggio ufficiale di quelli uccisi è di 130. Sfortunatamente, il nostro equipaggio ha documentato la scoperta di 153 delfini, tra cui 3 giovani delfini scartati, le cui vite non sono nemmeno state riconosciute nelle cifre ufficiali. Questi giovani, insieme al resto del gruppo, hanno subito sofferenze prolungate mentre venivano inseguiti e poi macellati accanto all'intero gruppo. Una vista tragica aggravata dalla consapevolezza che le loro morti erano inutili.
Questo massacro di delfini lagenorinco acuto non fa parte delle pratiche tradizionali di caccia delle Fær Øer. Storicamente, questi delfini erano troppo veloci per le barche a remi usate dai balenieri delle Fær Øer, ma oggi, le moderne motobarche rendono questi animali obiettivi facili. Questo cambiamento tecnologico ha portato all'uccisione insensata di specie che non hanno significato culturale nelle tradizioni delle Fær Øer. L'orrore di questa caccia riecheggia il famigerato massacro del 12 settembre 2021, quando ben 1’428 delfini furono uccisi in un solo giorno.
Quell’evento scatenò una vasta indignazione e critiche sia a livello locale sia internazionale, e il supporto per la caccia ai delfini lagenorinco acuto è diminuito tra la popolazione delle Fær Øer. Nonostante ciò, il sindacato dei balenieri ha continuato a autorizzare questi massacri, che ora sono principalmente eseguiti da un piccolo gruppo di cacciatori.
Scoperta dei resti di delfini scartati
Due giorni dopo la caccia, gli attivisti di Sea Shepherd hanno fatto un'altra scoperta inquietante. I resti dei delfini uccisi a Skalafjord sono stati trovati abbandonati lontano dal sito di caccia, nascosti dai balenieri dopo che gli attivisti avevano lasciato l'area. Questa rivelazione ha alimentato ulteriore indignazione, poiché solleva interrogativi sulla necessità della caccia e sul trattamento degli animali. Sea Shepherd ha evidenziato questo fatto come prova che la carne di delfino non è una risorsa vitale per il popolo delle Fær Øer, contrastando gli argomenti secondo cui la comunità dipende da queste cacce per la propria sopravvivenza.
"Se qualcuno crede ancora che la comunità delle Fær Øer abbia bisogno della carne di delfino per sopravvivere, queste immagini dovrebbero dargli motivo di rivedere la propria opinione."
Valentina Crast, responsabile della campagna di Sea Shepherd nelle Isole Fær Øer.
Crescente opposizione alla caccia
Mentre Sea Shepherd non fa distinzione tra il massacro di globicefali e quello di delfini lagenorinco acuto, questa recente caccia sottolinea un urgente bisogno di cambiamenti normativi. Le Isole Fær Øer devono rimuovere i delfini lagenorinco acuto dall'elenco delle specie consentite per la caccia. Questi animali non sono essenziali per la sopravvivenza del popolo delle Fær Øer; al contrario, le loro morti rappresentano uno spreco e un fallimento nella protezione dell'ambiente e dei suoi abitanti.
“Il disprezzo per questi delfini era chiaramente evidente quando il nostro team ha scoperto i loro resti abbandonati in segreto. Questo raccapricciante smaltimento dei corpi è avvenuto lontano dagli occhi curiosi degli attivisti, rivelando la consapevolezza dei balenieri riguardo alla loro crudeltà e al loro spreco. Questi delfini non sono stati macellati per necessità: erano vittime di una società che si aggrappa a una tradizione che non ha più alcun vero scopo. Le azioni dei balenieri, nel nascondere le prove del loro spreco, evidenziano la verità: il popolo delle Fær Øer non ha bisogno della carne di delfino per sopravvivere,” ha detto Valentina Crast, responsabile della campagna di Sea Shepherd nelle Isole Fær Øer.
“Oggi, le Isole Fær Øer sono una società benestante, dove il bisogno di cacciare per sopravvivere è da tempo passato. Ora, queste cacce sono guidate da usanze obsolete, orgoglio e un rifiuto di riconoscere il danno irreversibile che causano alla fauna selvatica e all'ambiente.”
Come puoi aiutare
Il massacre di queste nobili creature richiede un'azione globale. Ecco come puoi partecipare:
- Segui i nostri aggiornamenti in tempo reale: il nostro equipaggio sul campo pubblica gli ultimi aggiornamenti sulla pagina Facebook di Sea Shepherd Føroyar.
- Diffondi la voce: condividi il nostro lavoro e sensibilizza la tua rete sulla situazione dei delfini e delle balene nelle Isole Fær Øer.
- Contatta i rappresentanti politici: contatta i tuoi rappresentanti politici locali e sollecitali a sostenere questa causa a livello nazionale o dell'UE, in collaborazione con la nostra coalizione, StoptheGrind.org.
- Fai volontariato o dona: il tuo tempo e il tuo supporto finanziario ci aiutano a continuare queste campagne cruciali. Insieme, possiamo fare la differenza: Unisciti a noi.
Un momento di riflessione
Nonostante la tragedia del massacro, Sea Shepherd ha documentato un momento toccante tra una giovane ragazza delle Fær Øer e i delfini, che è stato evidenziato come un simbolo di speranza per il futuro. L'organizzazione ha espresso ottimismo sul fatto che la prossima generazione potrebbe rifiutare del tutto la pratica della caccia alle balene e ai delfini.
Sea Shepherd rimane impegnata nella sua campagna per porre fine al massacro dei cetacei nelle Isole Fær Øer, sottolineando che la pressione pubblica e il coinvolgimento internazionale sono cruciali per portare al cambiamento. Scopri di più su Operation Living Fjords.