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Pesca illegale con palamito: meno 70% grazie alla presenza costante della Guardia di Finanza e di Sea Shepherd nella costa tirrenica calabrese

Venerdì, 27 Ott, 2023

Operazione Siso 6, in memoria di Maddalena, è stata un grande successo. La nostra azione diretta nel sud Tirreno, grazie alle attività di pregio della Guardia di Finanza unite alla presenza incessante della nave Sea Eagle di Sea Shepherd nelle acque del Mediterraneo ha portato a risultati sbalorditivi.

Andrea Morello di Sea Shepherd Italia con la Guardia Costiera italiana. Foto di Sea Shepherd Global.

Dopo settimane di pattugliamenti e incessante sorveglianza l’equipaggio della Sea Eagle, autorizzato a procedere dalla Guardia di Finanza – Comando Navale di Vibo Valentia, ha individuato e disarmato alcuni palamiti privi di segnalazioni o di identificativi, pertanto abbandonati in mare, ma pronti a mietere vittime se non prontamente recuperati.

Il palamito è composto da una lenza lunga anche svariate decine di chilometri che reca alla fine delle sue diramazioni centinaia di ami, spesso armati con esche vive, calamari o pesci azzurri, adatti per pescare pesci spada e tonni.

L'equipaggio di Sea Eagle con gli attrezzi da pesca illegali e abbandonati recuperati. Foto di Sea Shepherd Global.

Grazie alla collaborazione con le autorità Sea Shepherd ha dato il via ad Operazione Siso6 il 1 Maggio, rimanendo nell’area tirrenica calabrese per l’intero mese e riuscendo ad arrivare ad un dato condiviso con la Guardia di Finanza: si è riscontrata una diminuzione del 70% di pesca illegale rispetto allo stesso periodo del 2022.

La terza settimana di Giugno inoltre la nave Sea Eagle di Sea Shepherd ha collaborato, grazie al coordinamento della Guardia Costiera, con la nave Gregoretti per il recupero di due reti illegali nell’area del golfo di Sapri. La prima rete, individuata nelle prime ore del mattino, è stata completamente recuperata e salpata a bordo. Incastrati nel groviglio di plastica hanno trovato la morte diversi  alletterati e un pesce spada. La seconda rete purtroppo si era completamente aggrovigliata, diventandone impossibile il recupero direttamente in mare. E’ stata quindi trasportata fino al porto di Vibo Valentia per poi essere issata su una piattaforma dai rimorchiatori tecnici del porto di Vibo Valentia.

I risultati sono immediati e visibili quotidianamente: avvistamenti di capodogli, gruppi numerosi di stenelle, pesci spada, un enorme gruppo di grampi ha accompagnato per quasi un’ora  la navigazione della Sea Eagle.

Con l’arrivo della luna nuova di maggio inoltre l’orizzonte si e’ popolato dell’animale più nobile del Mediterraneo: il Tonno Rosso. Mandrie di tonni rossi hanno iniziato a occupare il tirreno meridionale. Lasciata la loro vita erratica si sono riuniti in gruppi di migliaia di esemplari per  l’inizio della stagione riproduttiva. Questo meraviglioso animale, conosciuto fin dall’antichità da Fenici, Greci e Romani, entra da millenni nel Mar Mediterraneo attraverso lo stretto di Gibilterra per riprodursi. Purtroppo il Mare Nostrum è il mare più sovrasfruttato al mondo  ed il tonno rosso vi è stato qui sovrapescato fino a decimarne la popolazione; nel 2010 è entrato nella lista IUCN ad alto rischio di estinzione poiché se ne registrava  solo il 10% della sua precedente popolazione.

Grazie al valore della sua carne, che nei mercati giapponesi crea un giro d’affari di centinaia di migliaia di euro raggiungendo cifre da capogiro alla tradizionale prima asta annuale del mercato di Tokyo, il nostro tonno  diventa una preda ambita anche per la pesca illegale non dichiarata e non riconosciuta.

La campagna Siso è quest’anno alla sua sesta edizione e può già registrare cifre importanti. Le operazioni di recupero delle attrezzature abbandonate in mare appena concluse si sono svolte in collaborazione con le autorità e ci hanno permesso di liberare il  mare da 30 chilometri di lenze principali e da 2000 ami legati alle “braccia” secondarie. I dispositivi recuperati non avevano alcun identificativo, sarà pertanto impossibile risalire a chi abbia calato in mare questo dispositivo di morte.

In questi casi l’attività rientra nella cosiddetta pesca illegale, non regolamentata e non documentata (INN).

Sea Shepherd questa estate ha difeso i mari italiani con due imbarcazioni e un equipaggio a terra. Le operazioni, alcuen ancora in corso, hanno coinvolto quasi 150 volontari provenienti da 20 diverse nazionalità. L’occhio vigile dei nostri volontari ha scandagliato 3000 miglia di notte e giorno, in supporto alle autorità italiane, per contrastare il bracconaggio. Questa è l’azione diretta, in difesa del mare  per il rispetto della legalità, che mette in campo Sea Shepherd.

Operazione Siso è alla sua sesta edizione e, come ogni anno, impegna i volontari di Sea Shepherd  in mare per difendere, conservare e proteggere l’ecosistema marino da chiunque cerchi di violare le leggi che lo tutelano.

Andrea Morello di Sea Shepherd Italia con la Guardia Costiera italiana. Foto di Sea Shepherd Global.
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