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Sea Shepherd e il governo di Tuvalu avviano i pattugliamenti control la pesca illegale

Lunedì, 03 Giu, 2024

Sono iniziati i pattugliamenti congiunti a bordo della nave di Sea Shepherd Allankay nelle acque di Tuvalu, un paese della Polinesia tra le Hawaii e l’Australia, composto da isole e atolli corallini. La campagna colma una lacuna nella vigilanza da parte delle forze dell’ordine a seguito della distruzione dell’unica nave pattuglia della nazione insulare, dovuta a un ciclone nel marzo 2023.

Peter Hammarstedt con la polizia di Tuvalu a bordo della Allankay. Foto di Youenn Kerdavid/Sea Shepherd Global.
La Allankay e il gommone Bravo a Tuvalu. Foto di Guillermo Reverter Cid/Sea Shepherd Global.
Sea Shepherd assiste la polizia nell'abbordaggio di un peschereccio per collaborare nell'ispezione. Foto di Youenn Kerdavid/Sea Shepherd Global.
Catture accidentali di melanotenidi nelle reti di un peschereccio durante l'ispezione. Foto di Alice Bacou/Sea Shepherd Global.

A bordo della Allankay sono stanziate cinque persone dell’ala marittima del servizio di polizia di Tuvalu, autorizzate a salire a bordo, ispezionare e arrestare le navi che pescano in violazione delle leggi di Tuvalu.

L’Oceano Pacifico è diventato il centro delle attività di pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata (INN) che, secondo la Pacific Island Forum Fisheries Agency (FFA), costa ai paesi delle isole del Pacifico circa 600 milioni di dollari all’anno. La vittoria nella lotta contro la pesca INN sta nella capacità delle forze dell’ordine nazionali di condurre ispezioni in mare.

“La massa continentale di Tuvalu è di soli 26 km2 rispetto ai 900.000 km2 di territorio marittimo. Tuvalu è un vero paese oceanico e senza una motovedetta d’altura gran parte della giurisdizione del servizio di polizia di Tuvalu sarebbe inaccessibile. Siamo orgogliosi di aiutare il governo di Tuvalu a rimettere in campo le forze di polizia.”

Peter Hammarstedt, direttore delle Campagne di Sea Shepherd Global
Cerimonia di danza tuvaluana. Foto di Tim Watters/Sea Shepherd Global.
Zona di pesce artigianale a Tuvalu. Foto di Tim Watters/Sea Shepherd Global.
Pesce della barriera corallina nelle acque di Tuvalu. Foto di Guillermo Reverter Cid/Sea Shepherd Global.

Sea Shepherd è stata invitata a Tuvalu dal governo dopo che questo è venuto a conoscenza dei suoi successi nelle attività di protezione in Gabon, un paese dell’Africa centrale con cui Sea Shepherd Global collabora da otto anni.

Dal 2016 Sea Shepherd Global collabora con vari governi africani, aiutando otto diversi paesi partner – Gabon, Liberia, Tanzania, Gambia, Benin, São Tomé e Príncipe, Sierra Leone e Namibia – nell’arresto di 98 navi per pesca illegale e altri reati legati alla pesca. Tuvalu è la prima partnership nazionale di Sea Shepherd nel Pacifico.

“Sebbene ci siano ottime misure nella gestione della conservazione, la sfida più grande per i paesi delle isole del Pacifico è l’applicazione di tali misure. Questa partnership con Sea Shepherd ci aiuta ad affrontare questo problema e a fare rispettare le leggi”, afferma l’Onorevole Simon Kofe, Ministro dei Trasporti, dell’Energia, della Comunicazione e dell’Innovazione del governo di Tuvalu.

Tuvalu è uno dei paesi al mondo più colpiti dall’innalzamento del livello del mare dovuto ai cambiamenti climatici, poiché il punto più alto del paese è solamente 4,6 metri al di sopra del livello del mare. Molti abitanti di Tuvalu si stanno trasferendo in Australia, Nuova Zelanda e Fiji come rifugiati climatici, mentre i progetti di bonifica cercano di estendere i terreni disponibili nel paese.

Ad oggi oltre il 50% dell’economia di Tuvalu dipende dalla pesca, e tre famiglie tuvaluane su quattro praticano qualche forma di pesca di sussistenza. La pesca illegale da parte di pescherecci industrializzati stranieri rappresenta una minaccia per gli animali protetti come gli squali, per le aree marine sensibili come le barriere coralline e per i mezzi di sussistenza dei tuvaluani.

“Il destino del popolo tuvaluano e della sua cultura è ed è sempre stato intrecciato con quello dell’oceano. Il paese si trova ora ad affrontare due catastrofi ecologiche provocate dall’uomo, e di cui noi non siamo responsabili: il cambiamento climatico e la pesca illegale”, ha affermato Peter Hammarstedt.

La polizia di Tuvalu con la Allankay sullo sfondo. Foto di Youenn Kerdavid/Sea Shepherd Global.
Peter Hammarstedt osserva i FADdurante l'abbordaggio di un peschereccio industriale a Tuvalu. Foto di Youenn Kerdavid/Sea Shepherd Global.

Con Operazione Tuvalu, Sea Shepherd si impegna ad assistere la popolazione di Tuvalu nella lotta contro la pesca INN, difendendo allo stesso tempo la vita marina dei suoi mari.

Guarda il video di lancio della campagna qui sotto:

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